RESIDUI DI PESTICIDI NEI PRODOTTI ALIMENTARI: PUBBLICATO IL REPORT DELL’EFSA 2019

RESIDUI DI PESTICIDI NEI PRODOTTI ALIMENTARI: PUBBLICATO IL REPORT DELL’EFSA 2019

Recentemente l’EFSA ha pubblicato il report annuale sui residui di pesticidi negli alimenti sul mercato europeo relativo all’anno 2019.

In questo rapporto, l’EFSA ha analizzato i risultati dei piani nazionali di controllo (PN) e del programma di controllo coordinato dall’UE (EUCP), con cui i Paesi dichiaranti analizzano campioni di prodotti alimentari appartenenti allo stesso “paniere” (ogni gruppo di prodotti viene monitorato a distanza di 3 anni).

RISULTATI EUROPEI

I risultati derivano da 96.302 campioni analizzati (in aumento del 5,8% rispetto al 2018 e del 9,1% rispetto al 2017) dichiarati da 28 Stati Membri, con l’aggiunta di Islanda e Norvegia.

Complessivamente, 61.083 campioni (63,5%) provenivano da paesi dichiaranti dell’UE (Stati membri dell’UE, Norvegia e Islanda), 24.347 campioni (25,3%) riguardavano prodotti importati da paesi terzi e per 10.872 campioni (11,2%) non è stata segnalata alcuna origine.

Dei 96.302 campioni analizzati, il 3,9% (4,5% nel 2018) ha superato il limite massimo residuale (LMR) e il 2,3 (2,7% nel 2018) è stato considerato non conforme.

In merito al programma europeo (EUCP), sono stati selezionati 12 prodotti alimentari: lattuga, mele, cavoli cappucci, pesche, spinaci, pomodori, fragole, chicchi di avena, chicchi d’orzo, vino (bianco o rosso), latte vaccino e grasso suino. Per l’anno 2019 sono stati analizzati 12.579 campioni per 182 residui di pesticidi: 8 in alimenti di origine animale e 158 in alimenti vegetali. Dei campioni analizzai, il 2% dei (241 campioni) ha superato gli LMR, di cui l’1% (120 campioni) è risultato non conforme, tenendo conto dell’incertezza di misura.

Dato che la maggior parte dei 12 prodotti alimentari selezionati era stata inclusa nell’EUCP 2016, un confronto tra i singoli tassi di superamento degli LMR ha determinato un aumento di questo parametro dal 2016 al 2019 nelle fragole (da 1,8% a 3,3%), nei cavoli (dal 1% a 1,9%), uva da vino (da 0,4% a 0,9%) e grasso suino (da 0,1% a 0,3%). Nonostante ciò, il tasso di superamento è diminuito nel 2019 rispetto ai dati del 2016 per le pesche (da 1,9% a 1,5%), la lattuga (da 2,4% a 1,8%), le mele (da 2,7% a 2,1%) e i pomodori (da 2,6% al 1,7%). ). Il latte di bovino è rimasto stabile, senza superamenti degli LMR sia nel 2016 che nel 2019.

Gli spinaci non sono stati campionati dal 2014 e i chicchi di avena dal 2013, pertanto, nessuno di questi due prodotti è stato confrontato con i precedenti programmi di monitoraggio. Inoltre, per i chicchi d’orzo, che erano nuovo nel programma, non è stato possibile alcun confronto.

Prendendo in considerazione i Paesi di origine degli alimenti analizzati, il 63,4% dei campioni deriva da prodotti provenienti da Stati membri, Islanda e Norvegia e, di questi, il 2,7% è risultato oltre gli LMR e l’1,3% non è risultato conforme. Dei campioni derivati da prodotti provenienti da Paesi terzi (il 25,3% dei 96.302 campioni), il 7,8% è risultato oltre gli LMR e il 5,6% non è risultato conforme. Il 11,3% dei prodotti campionati non ha origine nota.

 

Superamento degli LMR e tassi di quantificazione per paese di origine (paesi dichiaranti) e tasso di non conformità

 

Superamento degli LMR e tassi di quantificazione per paese di origine (paesi terzi)

 

In merito ai prodotti alimentari destinati agli infanti, non sono stati rilevati residui quantificabili nel 97,8% dei campioni (90,3% nel 2018) e il tasso di superamento degli LMR è rimasto uguale a quello del 2018: 1,3%, con lo 0,3% di campioni non conformi. In un caso 5 diversi residui di pesticidi sono stati trovati nel medesimo campione.

Per quanto riguarda i campioni di alimenti biologici (6.048 in totale), il tasso di superamento degli LMR è dell’1,3% (1,4% nell’anno precedente), con campioni non conformi pari allo 0,5%.

Il pesticida con il più alto tasso di superamento degli LMR è stato il clorato (7,2%; esso non è più utilizzato come pesticida ma la sua presenza proviene da altre fonti, come l’utilizzo di integratori alimentari), dato in linea con i risultati degli anni precedenti.

Altre sostanze attive non approvate segnalate per il superamento degli LMR nell’UE durante il 2019 sono state:

  • Nicotina, soprattutto negli ortaggi a foglia (lattuga, spinaci, cavolo, insalate di mais);
  • Chlordecone (vietato in UE, è un inquinante organico persistente POP – Persistent Organic Pollutants), rilevato in campioni di radice di manioca provenienti da territori francesi (Guadalupa e Martinica) e, soprattutto, in 300 campioni di grasso bovino e suino di origine sconosciuta.
  • Antrachinone, specialmente in tè provenienti da Cina Argentina.
  • Carbendazim, in peperoncini, riso e fagioli (con baccelli).
  • Dimetoato, una sostanza approvata ma non rinnovata il 30 giugno 2019.

 

Frequenza di superamento degli LMR per pesticida e origine del campione

 

Per quanto riguarda il glifosato, nel 2019 è stato ricercato da 26 paesi dichiaranti e, complessivamente, sono stati analizzati 13.336 campioni di diversi prodotti alimentari, di cui 165 erano campioni di alimenti per l’infanzia e 1.028 di alimenti di origine animale (compreso il miele). I risultati hanno mostrato che nel 97% dei campioni il glifosato non era quantificato. Nel 2,7% dei campioni (364 campioni), il glifosato è stato quantificato a livelli superiori al LOQ ma inferiori all’LMR, mentre in 12 campioni (0,1%) i livelli di residui hanno superato l’LMR. Il tasso di superamento (0,1%) è risultato lo stesso rispetto ai risultati del 2018 nonostante il tasso di quantificazione (2,7%) sia aumentato rispetto al 2018 (1,9%). I residui di glifosato non sono stati quantificati in nessun campione di alimenti per l’infanzia. I superamenti degli LMR sono stati identificati in campioni coltivati ​​in Polonia (6 campioni) e 1 campione in ciascuno dei seguenti paesi: Croazia, Francia, Germania, Lituania, Paesi Bassi e Spagna. Il più alto tasso di quantificazione, in generale, è stato segnalato per i semi di lino.

Tasso di quantificazione del glifosato e tassi di superamento degli LMR

 

RISULTATI ITALIANI

L’Italia ha esaminato 11.200 campioni, concentrando i programmi di controllo nazionali soprattutto su prodotti di origine nazionale o UE (l’86,3% di tutti i campioni). Per quanto riguarda il numero totale di analisi effettuate, l’Italia si trova al terzo posto tra i Paesi europei, dopo la Germania e la Francia. Considerando invece la somma di tutte le analisi eseguite sui prodotti provenienti da uno specifico Paese (analisi interne + analisi sugli alimenti esportati svolti da altri Paesi) i prodotti italiani sono al primo posto per numero di controlli subiti, con un totale di 11.987 campioni analizzati (12,44% dei campioni totali del rapporto EFSA).
Il 2,4% degli alimenti italiani esaminati è risultato contenere residui di pesticidi oltre i limiti di legge, con l’1,2% di non conformità.

 

Per un maggiore approfondimento: The 2019 European Union report on pesticide residues in food

 

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