Dal 2015, l’Organizzazione mondiale per la salute animale (OMA) (World Organisation for Animal Health – WOAH, fondata come OIE) monitora l’uso degli antimicrobici negli animali, una delle minacce più urgenti per la salute globale.
Ogni anno, l’Organizzazione pubblica un rapporto sulle tendenze globali e regionali. La quantità di antimicrobici viene analizzata in relazione alla biomassa animale (mg di antimicrobici/ kg di biomassa animale), in modo da confrontare facilmente i dati derivanti da settori diversi. Attraverso questi report annuali, l’OMA evidenzia non solo i dati quantitativi riportati per i Paesi partecipanti attualmente in grado di fornirli, ma fornisce anche l’attuale situazione della governance degli antimicrobici veterinari in tutto il mondo e gli ostacoli alla raccolta di dati quantitativi.
Il sesto rapporto annuale, pubblicato nel 2022, raccoglie i dati di 157 Paesi (Figura 1) ed evidenzia l’andamento dell’uso degli antimicrobici nel settore della salute animale. L’andamento, che conferma quanto riportato anche nel report precedente, è in discesa e questo risulta essere un ottimo risultato per la sicurezza alimentare e la tutela del consumatore: tra il 2016 (120,41 mg/Kg) e il 2018 (87,58 mg/Kg) c’è stata una diminuzione del 27 %.

Secondo le stime, nel 2018 sono state utilizzate negli animali tra le 69.455 e le 76.704 tonnellate di agenti antimicrobici. In base ai dati forniti da 109 pauesi, l’agente più utilizzato sono state, in ordine, le tetracicline (40,5% del totale) e le penicilline (14,1% del totale) (Figura 2).

Considerando solo gli animali da reddito terrestri, in base ai dati forniti da 37 paesi, le sostanze più utilizzate restano, in ordine, le penicilline (21,1% del totale) e le tetracicline (19,4% del totale) (Figura 3).

Considerando invece gli animali provenienti dall’acquacoltura, in base ai dati forniti da 13 paesi, abbiamo tra le sostanze più utilizzate gli amfenicoli (VCIA – antibiotici veterinari di importanza critica), seguiti dalle tetracicline (Figura 4).

Altro dato importante discusso nel report riguarda l’utilizzo di antimicrobici per promuovere la crescita degli animali: nel 2020 questa pratica non viene più utilizzata dal 69% dei Paesi coinvolti, dal 25 % viene utilizzata, mentre nel 6% dei Paesi l’utilizzo è sconosciuto (Figura 5).

Grazie a questo lavoro, l’OMA sostiene i suoi membri nello sviluppo di politiche sull’uso degli antibiotici in animali da reddito e fornisce raccomandazioni per eliminare in maniera graduale l’utilizzo di antibiotici come promotori di crescita.
Per un maggiore approfondimento: Report OMA
Fonte: WOAH
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