Il RASFF (Rapid Alert System for Food and Feed – Sistema di Allerta Rapido per Alimenti e Mangimi) è un sistema di allerta, istituito con il Regolamento (CE) n.178/2002, utilizzato per notificare rischi per la salute umana legati ad alimenti o mangimi.
Il Ministero della Salute ha pubblicato la Relazione annuale 2020 sulle notifiche pervenute tramite il RASFF.
Nel corso del 2020 le notifiche sono state 3783 (4000 nel 2019, 3.622 nel 2018, 3.759 nel 2017, 2.925 nel 2016, e 2.967 nel 2015), di cui:
- 3490 hanno riguardato l’alimentazione umana;
- 172 hanno riguardato l’alimentazione animale;
- 121 hanno riguardato i materiali ed oggetti a contatto con gli alimenti (MOCA).
Nel 2020, il Paese con il maggior numero di notifiche per prodotti non conformi è stato l’India (445), seguito da Turchia (382) e Polonia (377) (Figura 1).

Il numero maggiore di non conformità è stato riscontrato in frutta secca e semi (688), frutta e vegetali (511) e da pollame e derivati (451) (Tabella 1).

Di seguito sono riportati i principali pericoli riscontrati tramite le notifiche al RASFF (Figura 2).

Tra i contaminanti microbiologici, il più elevato numero di notifiche ha riguardato la presenza di Salmonelle (772), seguita da Listeria monocytogenes (134) e E. coli (79). Le notifiche relative alla presenza di salmonelle hanno riguardato prettamente pollame, frutta secca e semi, prodotti della carne ed erbe e spezie, mentre la Listeria monocytogenes è stata notificata soprattutto in preparazioni a base di carne, prodotti a base di latte e in prodotti della pesca.
In figura 3 sono riportati, invece, i principali contaminanti chimici. Da notare l’aumento nel 2020 delle non conformità per la presenza di residui di fitofarmaci (802), dovuto all’emergenza relativa all’ossido di etilene (413 notifiche), sostanza non autorizzata utilizzata come fitosanitario nei semi di sesamo provenienti soprattutto dall’India. Il problema ha interessato anche prodotti trasformati contenenti i semi non conformi.

La maggior parte delle notifiche relative alle micotossine, in diminuzione rispetto agli anni precedenti, si riferisce alla presenza di aflatossine (370), seguite da Ocratossina A (42) e DON (7). Le aflatossine sono state riscontrate prevalentemente in frutta secca, frutta e vegetali ed erbe e spezie.
I metalli pesanti maggiormente riscontrati negli alimenti sono stati mercurio (52), cadmio (40) e piombo (17) (figura 4). Facendo un confronto con i dati del 2019, è possibile notare una diminuzione delle notifiche riguardanti la presenza di mercurio, piombo ed arsenico e un aumento del numero di notifiche relative al cadmio.

Altre notifiche hanno riguardato l’immissione sul mercato di alimenti contenenti corpi estranei, OGM non autorizzati e Novel Food non autorizzati (Figura 5).

Ancora, sono risultate numerose le notifiche riguardanti la presenza di allergeni non dichiarati in etichetta (171), in diminuzione rispetto l’anno precedente (216). In particolare, le non conformità sono dovute soprattutto dalla presenza di latte (48), uova (23), soia (20) e senape (16) non dichiarati.
Per quanto riguarda i prodotti di origine italiana (125 notifiche nel 2020, 146 nel 2019 e 156 nel 2018), il maggior numero di notifiche ha riguardato cereali e prodotti da forno (17), molluschi bivalvi (16), carne (escluso il pollame) (16), frutta e vegetali (13) e latte e prodotti a base di latte (11) (Figura 6).

Il numero maggior di irregolarità è dato da contaminazioni microbiologiche (49), residui di pesticidi (16) e allergeni non dichiarati in etichetta (9), come riportato in figura 7. Tra i principali contaminanti microbiologici riscontrati troviamo salmonelle (prettamente in pollame, preparazioni a base di carne e semi), Listeria monocytogenes (in prodotti a base di latte e prodotti a base di carne).

Per un maggiore approfondimento: Relazione Annuale 2020
Fonte: Ministero della Salute