Le relazioni di sintesi annuali dell’UE su zoonosi, agenti zoonotici ed epidemie di origine alimentare sono state ribattezzate “Relazioni di sintesi sulle zoonosi dell’UE One Health” (EU One Health Zoonoses Summary Report – EUOHZ), di cui l’EFSA e l’ECDC (Centro Europeo per la Prevenzione e il Controllo delle Malattie) ne sono promotori.
Per l’anno 2020, sono stati presentati dati e relazioni da 27 Stati Membri (SM) e da quattro paesi non membri ma appartenenti all’Associazione europea di libero scambio (EFTA): Islanda, Norvegia, Svizzera e Liechtenstein. Per alcune matrici di alimenti, animali e di mangimi e per i relativi focolai, l’EFSA ha ricevuto dati anche dai seguenti paesi: Albania (nessun dato sui focolai di origine alimentare), Bosnia-Erzegovina, Macedonia del Nord, Montenegro e Serbia, nonché dal Regno Unito, Paese terzo dal 1° febbraio 2020.
A livello generale, i risultati della relazione riportano come, nel 2020, il numero di infezioni di origine alimentare notificate sia stato il più basso mai segnalato dall’inizio della raccolta dei dati (2007). Inoltre, rispetto al 2019 è stato osservato un notevole calo (- 47%) del numero di casi sia per gli SM che per quelli non membri.
Due eventi hanno particolarmente influito sulla raccolta dati del 2020 e sulle relative statistiche: la pandemia da COVID-19 e l’uscita del Regno Unito dall’UE. Infatti, tra i fattori che hanno molto probabilmente influito su questo calo troviamo:
- Il minor numero di viaggi ed eventi, le chiusure nel settore della ristorazione, la quarantena, il distanziamento sociale e l’utilizzo di mascherine e prodotti disinfettanti per le mani;
- l’esclusione dei dati ricevuti dal Regno Unito dalle statistiche UE del 2020.
Nel 2020, la prima e la seconda zoonosi più segnalate nell’uomo sono state, rispettivamente, la campilobatteriosi e la salmonellosi:
- La campilobatteriosi ha registrato il numero più basso di casi umani dall’inizio della sua sorveglianza (2007). Il numero di casi confermati è stato pari a 120.946, rispetto agli oltre 220.000 del 2019 (Immagine 1). Tuttavia, la tendenza complessiva della campilobatteriosi nel periodo 2016-2020 non ha mostrato alcun cambiamento statisticamente significativo.

- Anche la salmonellosi ha registrato il numero più basso di casi dall’inizio della sua sorveglianza: il numero di casi confermati è stato di 52.702, rispetto agli 88.000 dell’anno precedente (Figura 2). Anche la tendenza generale per la salmonellosi nel periodo 2016-2020 non ha visto alcun aumento o diminuzione statisticamente significativo.

La terza malattia più segnalata è stata la yersiniosi (con 5.668 casi), seguita dalle infezioni causate da E. Coli produttore di Shiga-Tossina (4.446 casi) e la listeriosi (1.876 casi), che colpisce principalmente le persone di età superiore ai 64 anni.
Ancora, le infezioni causate da virus del Nilo occidentale (West Nile Virus) e da listeria hanno portato ai più alti tassi di mortalità e ospedalizzazione, con prevalenza di infezioni umane causate dal virus del Nilo occidentale segnalate in Grecia, Spagna e Italia.
Il rapporto riporta anche dati relativi ai focolai di infezioni di origine alimentare nell’UE. Si tratta di eventi in cui, dallo stesso alimento, almeno due individui hanno contratto la stessa malattia: nel 2020 ne sono stati segnalati 3.086. Causa principale di questi focolai è stata la Salmonella, che ha determinato circa il 23% delle epidemie. Le fonti più comuni di focolai di salmonellosi sono state le uova, i prodotti a base di uova e la carne di maiale.
Il documento “One health” include inoltre dati relativi a Brucella, Trichinella, Mycobacterium bovis/caprae, Echinococcus, Toxoplasma gondii, rabbia, febbre Q e tularemia.
Altra interessante novità da parte dell’EFSA è la recente pubblicazione di due strumenti interattivi:
- Una Story map, che ha lo scopo di fornire informazioni generali sulle infezioni di origine alimentare;
- una Dashboard che consente di svolgere delle ricerche sui dati relativi alle infezioni alimentari raccolti dall’EFSA.
Per un maggiore approfondimento:
Fonte: EFSA