Vegetariano e Vegano sono infatti aggettivi al giorno d’oggi molto usati diremo quasi abusati.
La dieta vegetariana non ammette la consumazione di alimenti contenenti carni animali, consentendo i prodotti animali indiretti, quali ad esempio latte e latticini – con alcuni limiti sui formaggi – nonché uova e miele.
La dieta vegana esclude invece il consumo di qualsivoglia alimento di origine animale, affidando perciò gli apporti di proteine a fonti vegetali come cereali, legumi, frutta secca e alghe.
Lo scenario non è semplice da gestire dato che la normativa in ambito di etichettatura e presentazione dei prodotti alimentari non prevede una definizione di prodotto vegetariano o vegano. In realtà siamo in attesa ormai da anni di una presa di posizione della Commissione Europea che già nel Reg. 1169/2011 aveva previsto l’adozione di atti di esecuzione per le indicazioni volontarie relative proprio all’idoneità di un alimento per vegetariani o vegani.
Un corretto approccio a tutela dell’azienda e dei consumatori può essere oggi quello di fare riferimento a linee guida disponibili sul tema, come ad esempio quelle a suo tempo predisposte dalla Food Standard Agency (UK, 2006) o dalla European Vegetarian Union.
Inoltre aderire ad uno schema di certificazione volontario come quello dell’associazione Vegan OK o di Bios ßVEGAN può essere una scelta opportuna.
Le associazioni vegane e vegetariane sono molto attente e critiche su questo utilizzo di claim che spesso vengono usati come sinonimi di prodotti 100% vegetali non contenenti cioè prodotti di origine animale.
Infatti il veganismo è una vera e propria filosofia o movimento che propone l’adozione di uno stile di vita proprio di una società basata idealmente su risorse non provenienti dal regno animale. Se la base del veganismo è riconducibile all’anti specismo, le sue motivazioni si sono estese a comprendere temi ambientalistici, demografici, medici, salutistici e socioeconomici.
Oggi ci viene in ulteriore aiuto la pubblicazione della norma ISO 23662 che è il nuovo standard internazionale di riferimento applicabile agli alimenti e ingredienti alimentari presentati come compatibili con le scelte dietetiche:
- ovo-latto-vegetariana
- ovo-vegetariana
- latto-vegetariana
- vegana.
La norma identifica quali sono gli alimenti e gli ingredienti adatti per le 4 categorie di abitudini.
Le aziende dovranno sempre adottare delle solide pratiche di fabbricazione (GMP) per evitare contaminazioni anche accidentali.
Inoltre nessun operatore della filiera deve aver effettuato test su animali.
Per quanto riguarda l’etichettatura, fondamentale che non induca in errore il consumatore.
Infine, solamente se siano state adottate tutte le GMP possibili e opportune, è possibile utilizzare questi claim anche nel caso di presenza non intenzionale di matrici di origine animale.
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