Anno con cui si conclude la programmazione del Piano nazionale in atto dal 2015.
I dati pubblicati derivano dai risultati dei controlli ufficiali, elaborati dal Centro di Referenza Nazionale per la Ricerca di OGM (CROGM) presso l’IZS del Lazio e della Toscana, che gestisce il database nazionale in cui sono inseriti i dati relativi all’attività analitica svolta dai laboratori designati, validati dalle autorità regionali.
Sono stati analizzati 797 campioni di prodotti trasformati e materie prime/intermedi di lavorazione principalmente a base di mais, di soia e di riso (707 prodotti di origine nazionale, di cui 594 convenzionali e 113 biologici, e 90 importati).
Dei 594 prodotti nazionali convenzionali analizzati, il 50,3% (356 campioni) ha interessato granelle, creme e farine di mais, di riso e miste; il 13% (92 campioni) latte vegetale e prodotti a base di latte vegetale; il 9,5% (67 campioni) prodotti della pasticceria, panetteria e biscotteria; il 5,6% (40 campioni) pasta e noodles; il 4,2% (30 campioni) prodotti per lattanti e bambini e legumi e semi oleaginosi, fino ad arrivare a diverse matrici quali snack, dessert e altri alimenti, radici e tuberi, preparazioni gastronomiche e integratori alimentari, con percentuali intorno e al disotto del 4%.
Dei 90 prodotti importati, le matrici maggiormente analizzate sono state pasta e noodles (76,7%), granelle, creme e farine di mais, di riso e miste (10%), legumi e semi oleaginosi (8,9%), prodotti della pasticceria, della panetteria e della biscotteria 3,3%.
Per quanto riguarda i prodotti di origine nazionale, sono stati rilevati 2 campioni non conformi contenenti OGM sopra il limite di quantificazione, nel dettaglio un campione di farina di mais fumetto e un campione di integratore alimentare (barretta proteica). Il primo per riscontro di mais e il secondo di soia al di sopra dello 0,9% previsto dal Reg. CE 1829/2003. Relativamente ai provvedimenti adottati a seguito delle non conformità, per entrambi i campioni è stata fatta la segnalazione alla procura della Repubblica, ma per quanto riguarda il campione di integratori alimentari la ditta ha ritirato il lotto interessato, mentre per il campione di farina di mais fumetto è stata elevata la sanzione amministrativa prevista.
Per quanto riguarda i prodotti importati, c’è stato un solo campione positivo, ma comunque sotto il limite di quantificazione.
Si conferma che la soia è la specie vegetale geneticamente modificata maggiormente riscontrata nei prodotti alimentari, sebbene tale componente GM sia presente solo in tracce.
In conclusione, si può affermare che sul mercato italiano i prodotti alimentari rispettano i requisiti di etichettatura previsti dalla normativa vigente, assicurando in tal modo una corretta informazione al consumatore. La presenza di OGM, autorizzati e non, negli alimenti è decisamente solo in tracce (sotto il limite di quantificazione).
Leggi la: Relazione Piano OGM – dati 2019
Fonte: Ce.I.R.S.A
Ti interessa l’argomento, vuoi saperne di più e capire cosa possiamo fare per te? Contattaci!