I MO (Mineral Oil) sono gli olii di origine minerale derivanti dal mondo degli idrocarburi. Da un punto di vista chimico si tratta di catene complesse di atomi a base di Ossigeno, Carbonio, Idrogeno al quale si uniscono diversi componenti. Per quanto riguarda il settore alimentare e degli imballi ad uso alimentare, possiamo considerare due tipologie di MO ovvero:
- i MOSH (Mineral Oil Saturated Hydrocarbons): idrocarburi alifatici saturi, sono tipicamente composti da alcani lineari e ramificati, e da cicloalcani achil-sostituiti.
- i MOAH (Mineral Oil Aromatic Hydrocarbons): idrocarburi che possiedono da 1 a 4 anelli aromatici. Questi sono un gruppo molto più ampio e complesso rispetto ai MOSH, ma includono principalmente idrocarburi poliaromatici alchil-sostituiti.
Nel 2012 il gruppo di esperti scientifici sui contaminanti nella catena alimentare EFSA ha concluso che, nell’ambito dei MO, esistono differenti potenziali effetti sulla salute umana legati ai diversi gruppi di sostanze.
Ai MOAH viene attribuito un potenziale ruolo di cancerogenicità e genotossicità, mentre è stato verificato che i MOSH possono accumularsi nei tessuti e provocare effetti avversi sul fegato di uno specifico ceppo di ratto. Non è ancora chiaro quali siano le molecole che tendono ad accumularsi e le effettive cause dei processi infiammatori nel fegato di questi animali.
A seguito del sollevamento da parte di alcuni Stati Membri della necessità di definire dei limiti di quantificazione armonizzati (LOQ) dei MOAH negli alimenti, il Comitato permanente per piante, animali, alimenti e mangimi (PAFF) della Commissione europea ha recentemente pubblicato una relazione contenente una dichiarazione congiunta degli Stati Membri sui MOAH.
In sintesi, il documento dichiara quanto segue:
- gli Stati Membri e gli OSA sono tenuti ad analizzare la potenziale presenza di MOAH nella cera microcristallina (paraffina sintetica, cera di petrolio) utilizzata nei MOCA (materiali a contatto con gli alimenti) e valutarne la eventuale migrazione, in modo da adottare, se necessario, misure per prevenire. È inoltre necessario verificare se la cera microcristallina utilizzata negli imballi a contatto con gli alimenti sia dichiarata come E905 e, in questo caso, se sia conforme al Regolamento sugli additivi alimentari, per quanto riguarda soprattutto la presenza di benzo[a]pirene;
- Per quanto riguarda il campionamento e l’analisi, dovranno seguire la Guida JRC (Guidance on sampling, analysis and data reporting for the monitoring of mineral oil hydrocarbons in food and food contact materials) e il Regolamento (CE) n. 333/2007;
- Le la presenza di MOAH negli alimenti, compresi quelli per lattanti e bambini, è confermata da un controllo ufficiale, gli alimenti in questione devono essere ritirati e, se necessario, richiamati sulla base del Regolamento 178/2002. In merito a questo, viene sottolineata la responsabilità degli OSA.
- Con lo scopo di garantire e utilizzare un approccio omogeneo in tutta l’UE, gli Stati Membri hanno deciso di ritirare e/o richiamare, a seconda dei casi, i prodotti alimentari quando la somma delle concentrazioni di MOAH è uguale e superiore i seguenti limiti massimi raccomandati (non limiti di legge):
- 2 mg/kg per grassi/oli
- 1 mg/kg per alimenti con un elevato contenuto di grassi/oli (> 4% di grassi/oli)
- 0,5 mg/kg per alimenti secchi a basso contenuto di grassi/oli (<= 4% di grassi/oli)
Va ricordato inoltre che a seguito della pubblicazione di valutazione del rischio EFSA aggiornata, attesa entro il 2022, la Commissione europea sembra intenzionata ad aggiornare anche la Guida JRC.
Per un maggiore approfondimento: Standing Committee on Plants, Animals, Food and Feed Section Novel Food and Toxicological Safety of the Food Chain
Fonte: Commissione Europea
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