[quote align=”center”]La filiera produttiva della pasta fresca, sia farcita che non, vede oggi ampio impiego di trattamenti termici. Ai classici come la pastorizzazione, sia pre che post confezionamento, e l’essiccazione o incartamento si è aggiunto in epoche recenti il raffreddamento del prodotto ante confezionamento finale.[/quote]
La pastorizzazione è una fase di processo obbligatoria, in base alla normativa italiana, per la produzione di pasta fresca confezionata.
“Si definisce così quel trattamento termico atto a distruggere le forme patogene e la maggior parte di quelle vegetative, dei microrganismi presenti nell’alimento ed a disattivare gli enzimi”.
In Italia non vi è una legge, un decreto od un’ordinanza ministeriale che stabilisca quanto la pasta fresca sia contaminata microbiologicamente, indicando dunque quali e quanti microrganismi possono determinare una condizione di insufficiente igienicità o, peggio, di pericolo per la salute del consumatore. Esiste in proposito solo una circolare ministeriale (C.M. 3 agosto 1985, n.32 del Ministero della Sanità), che riporta, per quanto riguarda le paste farcite industriali fresche confezionate, alcuni valori di riferimento.
La pastorizzazione della pasta, intesa in via teorica come la totale assenza di cariche batteriche, nella realtà non è possibile poiché sottoponendo il prodotto ad una pastorizzazione spinta, questo risulterebbe sano batteriologicamente ma carente in proprietà organolettiche e di parte di quelle nutrizionali.
La tendenza generale è invece quella di ridurre l’intensità dei trattamenti termici per ottenere pasta fresca con caratteristiche organolettiche di tipo tradizionale, sebbene ciò richieda un’accurata e controllata igiene generale.
Il principale problema tecnologico della pastorizzazione è, quindi, quello di raggiungere l’obiettivo voluto (sanificazione del prodotto) senza comprometterne le caratteristiche organolettiche originarie, o facendolo il meno possibile.
Il trattamento termico della pasta fresca non si esaurisce con la sola pastorizzazione, poiché nel concetto va inserita anche la refrigerazione e, più ingenerale, debbono essere comprese tutte quelle tecniche di “isolamento termico” del prodotto dalle ricontaminazioni, dopo che lo stesso è stato pastorizzato, come ad esempio il mantenimento della temperatura della pasta a valori non inferiori ai 63-65°C qualora siano previste altre fasi intermedie di processo prima della refrigerazione finale (asciugatura superficiale, riduzione dell’umidità). Un approccio al tema della pastorizzazione che non tenga conto di questo criterio può, infatti, definire ben poco e, comunque, essere solo approssimativo.
L’approccio di Almater
Il nostro intervento si suddivide in due fasi distinte, una direttamente in azienda ed una presso il nostro centro di ricerca e sviluppo di Parma.
In azienda l’intervento si concretizza in uno studio approfondito sui processi termici delle linee produttive di pasta fresca con focus sui trattamenti di pastorizzazione al fine di impostare indici di processo (F70/10) che consentano in primis il raggiungimento della sicurezza alimentare, come anche il rispetto delle qualità sensoriali e delle altre caratteristiche del prodotto desiderate.
Presso il nostro centro di ricerca e sviluppo di Parma, svolgiamo tutta l’attività tecnico-analitica eseguendo l’analisi dei prodotti interessati, il calcolo del grado di abbattimento logaritmico batterico e la correlazione con il trattamento termico applicato.
Al termine di tutte le operazioni sopradescritte, grazie ai dati raccolti, procediamo con la stesura della relazione tecnica finale di impostazione e validazione del processo.
Data la notevole importanza, la pastorizzazione è una fase usualmente identificata come punto critico di controllo (CCP) negli studi HACCP delle attività del settore. Come tale necessita di idonea validazione, così come richiesto anche dai più importanti standard di sicurezza alimentare es. IFS Food e BRC Global Standard. A tal fine il nostro studio fornisce validi supporti documentali a sostegno di quanto implementato.
SALVE IO PRODUCO PASTA FRESCA CONF. IN ATM LAVORAZIONE,PASTORIZZAZIONE ,PREASCIUGAMENTO, CONFEZIONE. IL MIO PROBLEMA E LA CONDENSA CHE SI FORMA NELLA BUSTA , CREDO CHE MI MANCHI QUALCHE PROCEDIMENTO CHE SOTTOVALUTO,AD ESEMPIO : IL RAFFREDDAMENTO ALL’USCIUTA DAL TRABATTO DI PREASCIUGATURA,O L’ABBATTIMENTO DI TEMPERATURA DOPO LA STERILIZZAZINE A 100 GRADI PER MEZZORA.SAREI MOLTO GRADO SE MI POTRESTE DARE QUALCHE SUGGERIMENTO GRAZIE