Il rapporto è stato prodotto dal Centro per l’agricoltura e i sistemi alimentari della Vermont Law School, con il supporto della National Agricultural Library, dell’Agricultural Research Service Service e del Dipartimento dell’Agricoltura degli Stati Uniti.
Il report esamina il problema delle frodi in mare ponendo particolare attenzione agli Stati Uniti, in modo da fornire una serie di raccomandazioni agli Stati che cercano di affrontare il problema.
Secondo il documento, negli Stati Uniti oltre l’80% di tutti i prodotti ittici proviene da catene di approvvigionamento internazionali; in altri Paesi, i prodotti ittici importati rappresentano una quota molto maggiore del consumo totale.
È difficile ottenere dati affidabili che documentino l’entità delle frodi nel settore ittico, perché molti casi di frode non vengono individuati. Tuttavia, studi condotti in diversi Paesi hanno rilevato tassi elevati di specie di pesce etichettate in modo errato in vari mercati. I dati mostrano tassi di etichettatura errata che vanno dal 16,5% al 75% nei soli studi statunitensi. Anche gli studi europei hanno mostrato una serie di tassi di etichettatura errata, con alcuni alti come quelli osservati negli Stati Uniti.
La frode dei prodotti ittici implica molte preoccupazioni, tra cui la sicurezza alimentare e la salute pubblica, la fiducia dei consumatori nell’industria ittica e nelle corrispondenti agenzie di regolamentazione, il sostentamento e la redditività dei pescatori che agiscono in buona fede e le implicazioni legate alla gestione delle risorse naturali.
Frodi alimentari: le principali frodi ittiche
Gli autori di questo rapporto, informati da molteplici schemi di categorizzazione, hanno raggruppato le frodi ittiche in cinque categorie:
- Sostituzione di specie: sostituzione, totale o parziale, della specie identificata sull’etichetta del prodotto con un’altra specie. Un esempio potrebbe essere un intero prodotto etichettato con il nome di una specie errata e di valore superiore. Altro esempio potrebbe verificarsi in un prodotto ittico trasformato etichettato come un tipo di pesce ma comprendente anche altre specie (di qualità inferiore) oltre a quella identificata sull’etichetta;
- Metodi di lavorazione non dichiarati: questo tipo di frode comprende pratiche come il trattamento eccessivo con acqua di glassatura nei frutti di mare congelati, l’uso di additivi non dichiarati e la pesatura ridotta;
- Frode ittica: oscura la pesca o l’acquacoltura di un prodotto ittico. Un esempio potrebbe essere quello di etichettare erroneamente il salmone dell’Atlantico come salmone del Pacifico per poterlo vendere a un prezzo più alto. Altro esempio di frode ittica è la pubblicità di pesce d’allevamento come “pescato”;
- Sostituzione IUU: introduzione di prodotti ittici provenienti da pesca illegale, non dichiarata o non regolamentata (IUU – illegal, unreported, unregulated). Questa pratica sembrare simile alle frodi ittiche. Tuttavia, mentre le frodi ittiche aumentano erroneamente il valore apparente di catture ottenute legalmente, la sostituzione IUU spesso nasconde una precedente attività di pesca illegale;
- Frode delle dichiarazioni etiche: comprende l’etichettatura fraudolenta e la pubblicità di indicazioni rilevanti per i consumatori. Questo tipo di frode si avvantaggia della disponibilità dei consumatori a pagare di più per standard più elevati di sostenibilità, protezione dell’ambiente, trattamento umano degli animali o tutela dei lavoratori.
Essendo la catena di fornitura dei prodotti ittici spesso complessa (e non formata soltanto da 4 semplici passaggi di produzione, trasformazione, distribuzione e vendita), in ognuna delle fasi della catena di approvvigionamento esistono molteplici opportunità e fattori scatenanti di frode (Figura 1).

Il rapporto si conclude con una serie di raccomandazioni e considerazioni relative al significato legale di frode ittica, alla prevenzione (che comprendono, per esempio, per le autorità competenti l’aumento delle sanzioni per chi commette frodi e per le aziende alimentari una maggiore attenzione ai sistemi di tracciabilità) e all’individuazione, all’applicazione delle norme e alle misure adatte alla complessità della catena di approvvigionamento dei prodotti ittici.
Per un maggiore approfondimento: Report
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Fonte: Vermont Law School
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